Presentazione
Poter mangiare dolci senza nessun senso di colpa e senza nessuna conseguenza su salute e forma fisica, chi non lo vorrebbe? C’è anche chi vuole farlo credere proponendo dolci “fit”, “light” e “dietetici”, che altro non sono che un miscuglio di ingredienti di scarsa qualità e aromatizzanti ed edulcoranti industriali che hanno il solo scopo di far sembrare buono qualcosa che non lo è.
Mi spiace deludervi, ma il dolce ‘sano’ non esiste: i dolci non si mangiano perché apportano benefici alla salute ma perché sono buoni e appaganti. Pertanto è meglio coccolarsi una volta a settimana con una Sacher fatta con ricetta originale, che non mangiare tutti i giorni un ‘fit- tiramisù’ che non soddisfa nemmeno un po’.
Tutto ciò non per dirvi che si debbano eliminare completamente i dolci, ma che bisogna introdurli senza eccessi e magari imparando a realizzarli in maniera più consapevole, ovvero utilizzando ingredienti più salubri, naturali e di qualità in modo che non abbiano un eccessivo impatto metabolico. Tenete però presente che la consistenza che otterrete sarà più umida e compatta rispetto ai dolci tradizionali e che per poterli apprezzare a pieno dovrete prima educare il palato a un sapore dolce più naturale.
Per prepararli bastano poche e semplici regole:
- Per l’impasto utilizzare farine non raffinate (es. di tipo 1, integrale, di grano saraceno, di avena), farina di mandorla, di cocco e di castagna a cui si possono aggiungere ingredienti quali banana, loti, zucca, rapa rossa, patate dolci, fagioli, melanzane, zucchine, carote. Sì, ortaggi e legumi possono essere utilizzati anche in ricette dolci, provare per credere!
- Se si utilizza lo zucchero, preferire quello integrale di canna o di cocco e non eccedere con la quantità: per un impasto 40-80gr di zucchero totale.
- Meglio ancora se si sostituisce lo zucchero con dolcificanti naturali: miele, sciroppo d’agave, malto di riso, datteri, uvetta, fichi secchi, mele.
- Esaltare il sapore dolce con aromi veri come la cannella o la vaniglia.
- Sostituire la margarina (ricca di grassi idrogenati) e gli olii con burro di buona qualità come quello chiarificato, il burro di ‘montagna’, il Bretone, il burro ghee o il burro di cocco oppure con avocado. Già, meglio un dolce al burro che non con olio di semi, anche solo per una questione chimica: il burro regge benissimo le alte temperature del forno, al contrario dell’olio di semi che invece si deteriora sprigionando agenti pro-ossidanti che ritroveremo poi nel dolce.
- Anziché il latte, utilizzare bevande vegetali senza zuccheri aggiunti
- Per la farcitura usufruire di frutta fresca e secca, cocco, creme di frutta secca, cioccolato fondente
Ovviamente preparare torte e biscotti seguendo questi suggerimenti non autorizza ad abusarne, si tratta pur sempre di dolci e la loro frequenza di consumo dipende dai fabbisogni individuali, dallo stato di salute, dal livello di attività fisica e dal resto dell’alimentazione. Se si è sportivi, non si hanno problemi metabolici né di peso e se la dieta nel suo complesso non è sbilanciata verso carboidrati e zuccheri semplici, ci si può concedere anche un dolcetto al giorno. In caso contrario, introduceteli 1-2 volte a settimana e nel frattempo cercate di migliorare il vostro stile di vita generale.
Preparazione
- Tritare mandorle e datteri insieme;
- spezzettare il cioccolato e farlo fondere a bagnomaria con il burro;
- in una ciotola frullare i tuorli d’uovo con il miele e il cacao;
- all’impasto ottenuto aggiungere prima il trito di mandorle e datteri, poi il cioccolato fuso fatto intiepidire e infine gli albumi montati a neve;
- amalgamare bene tutti gli ingredienti, versare l’impasto in una teglia rotonda con circonferenza di circa 20cm e rivestita con carta da forno;
- porre in forno preriscaldato e far cuocere a 180° per circa 35 minuti, fin quando in superfice non si crei una crosticina leggermente crepata.
Questa torta può essere consumata a colazione, come dessert serale o nel post-allenamento.
È adatta anche per celiaci e per chi segue regimi dietetici gluten-free o protocolli paleo non autoimmuni. Da evitare invece in chi soffre di allergia all’istamina, alla frutta secco o alle uova e in chi ha problematiche intestinali e sta seguendo una dieta low-fodmap