Biologo Nutrizionista
Mi chiamo Valeria De Luca e sono una biologa nutrizionista. Quello che amo di più del mio lavoro è che mi permette di migliorare la vita delle persone insegnando loro un nuovo modo di concepire il rapporto col cibo.
Parlare di dieta fa subito venire in mente la bilancia, i centimetri da perdere, i jeans troppo stretti, ma scegliere cosa mettere nel piatto non è solo questione di estetica. Seguire un percorso di alimentazione sano, vuol dire prevenire l’insorgere di disturbi e malattie, ed è anche una terapia efficace per la cura di alcune patologie.
Dopo la laurea magistrale in Scienze della Nutrizione, ho approfondito il tema della medicina funzionale che viaggia a braccetto con quella tradizionale. Ho imparato che ogni cosa è collegata, ogni sintomo, ogni dolore, può avere un’origine nascosta e inaspettata.
La medicina funzionale non fa altro che riavvolgere il filo per individuare la sorgente del disturbo per poi permettere di trovare la cura più adatta, a differenza della medicina tradizionale che si limita a intervenire solo sul sintomo.
Quello che ho imparato è che il corpo non finisce mai di stupire e va sempre ascoltato.
Vi faccio un esempio. Pensate a una donna affetta da stanchezza cronica. La prima cosa che potrebbe venire in mente è lo stress. È semplice collegare tutto alla fatica di una vita quotidiana fatta di corse, figli, casa, lavoro. Così quella debolezza finisce per essere trascurata.
Non potrebbe essere più sbagliato.
È bene non creare allarmismi ma è anche bene cercare di capire che tipo di segnali ci sta mandando il nostro corpo. Una stanchezza improvvisa e prolungata, potrebbe essere, ad esempio, la spia di una candida intestinale. E la candida potrebbe essere a sua volta la reazione a una dermatite atopica o a una psoriasi.
Solo individuando la vera fonte del problema si può trovare la soluzione più rapida e giusta. Effetto, causa, cura. Un percorso all’inverso a partire dal malessere. Ecco l’anima della medicina funzionale. La paziente potrà così curarsi e migliorare la sua qualità della vita. Ma senza una diagnosi opportuna continuerebbe a stare male, con ripercussioni negative nella sua vita di ogni giorno. Individuata l’origine del disturbo, entra in gioco il protocollo alimentare: il mio compito sarà quello di elaborare un percorso terapeutico adeguato, cioè un piano di integrazione e alimentazione mirato a spegnere gli stimoli infiammatori e a far regredire i sintomi.
Un capitolo a parte merita la nutrizione sportiva, un altro ambito a cui tengo moltissimo. Mangiare in modo adeguato può migliorare le prestazione dell’atleta, anche di quello amatoriale, e addirittura prevenire qualche tipo di infortunio e accelerare in modo considerevole i tempi di recupero.
Ho studiato in modo approfondito le strategie dietetiche migliori negli sport di endurance (resistenza) e di potenza con particolare attenzione al CrossFit che pratico io stessa.