Approfittiamo della quarentena per acquisire abitudini sane da portarci poi in futuro, per costruire un organismo sano ed un sistema immunitario efficiente,e perché no, anche per non ritrovarci a fine quarantena a dover fare i conti con i chili di troppo.
In questi giorni sul web stanno circolando articoli su ipotetici cibi e integratori anti covid-19 che non sono però supportati da nessuna evidenza scientifica.
Facciamo chiarezza: nessuna dieta è in grado di renderci immuni al Coronavirus né di contenerne i sintomi, in caso di contagio. Tuttavia sappiamo che alcune categorie di persone (es. quelle in sovrappeso, immunodepresse, con sindromi autoimmuni o con 1 o + patologie croniche) hanno un rischio più elevato che l’infezione progredisca verso le forme più gravi (e non vale solo per il Covid-19) perché il loro sistema immunitario è più “debole” nel fronteggiare l’emergenza.
L’azione positiva di alcuni microelementi sul sistema immunitario e antiossidante è abbondantemente nota in letteratura, ma esagerare oggi con Vitamina C, Zinco, Omega 3 e bevande bollenti (perché il calore uccide il virus?) serve a poco se fino a ieri, e ancora oggi continuate a mangiar male, a fare vita sedentaria, a fumare, a gestire male lo stress e le relazioni sociali, a non esporvi al sole e alla natura e a non dormire bene. Lo stile di vita rappresenta infatti la base per costruire un organismo sano ed un sistema immunitario efficiente, in grado di rispondere adeguatamente a stimoli ed agenti esterni, però questo è un processo che richiede tempo e soprattutto continuità e costanza.
Quindi approfittiamo di questo isolamento per acquisire abitudini sane da portarci poi in futuro, e perché no, anche per non ritrovarci a fine quarantena a dover fare i conti con i chili di troppo.
Innanzitutto, al mattino, appena svegli, assumiamo due bei bicchieroni colmi di acqua a T° ambiente: aiuta la detossificante (dalle scorie accumulate durante la notte e derivanti dagli scarti prodotti con la digestione o con la circolazione), stimola la peristalsi intestinale, ci reidrata dopo la disidratazione notturna, riduce la sensazione di fatica e fa bene alla pelle. Se vogliamo, possiamo aggiungere all’acqua un limone premuto, questa pratica sarà utili soprattutto alle persone che soffrono di affaticamento epatico, disturbi digestivi, ipocloridria (ve ne ho parlato qui)
Organizziamo la nostra giornata alimentare su massimo 3 pasti principali e 2 spuntini.
Detto questo, fatta eccezione per situazioni specifiche (es. chi soffre di disfunzioni ormonali o deve assumere farmaci a stomaco pieno), se la mattina avete fame mangiate altrimenti no.
Impariamo ad ascoltare il nostro corpo ed assecondiamolo.
Se decidete di fare colazione, limitate il consumo di zuccheri e fate una colazione più spostata verso proteine e grassi: siamo reduci dal digiuno notturno in cui il nostro metabolismo è shiftato sull’ossidazione dei grassi, se introduciamo solo zuccheri andremo ad interrompere questo assetto metabolico e creeremo un picco glicemico che alle 10 del mattino (con il calo della glicemia) ci farà sentire il cosiddetto “buco allo stomaco” e un calo energetico e mentale.
Se invece vogliamo continuare a sfruttare il vantaggio metabolico di bruciare grassi, mantenerci sazi, lucidi ed energici fino a mezzogiorno e facilitare il dimagrimento, scegliamo cibi come uova, affettati, salmone affumicato, formaggi, yogurt intero, kefir , frutta secca, burro chiarificato, cioccolato fondente, avocado, cocco. A ciò si potrà poi aggiungere della frutta fresca e/o una fonte di carboidrati complessi come pane di segale o fiocchi di avena.
Se invece siete tra quelli che la mattina non ha fame, semplicemente non mangiate o al massimo prendete un tè o un caffè amaro accompagnati eventualmente da un pezzetto di cioccolato fondente o qualche mandorla. Attenzione! Il solo caffè zuccherato o macchiato è sbagliato, sarebbe un insulto insulinico con effetti metabolici uguali al cornetto & cappuccino. Stesso discorso vale per i dolcificanti, sicuramente avranno meno calorie rispetto allo zucchero, ma il potere insulinemico è uguale; oltre al fatto che si tratta di roba chimica e abitua il nostro palato al sapore dolce.
Infine, un consiglio per questo periodo, in cui si è inevitabilmente più sedentari del solito, è di introdurre un 2-3 giorni a settimana di digiuno intermittente, ovvero saltare la colazione e fino al pranzo introdurre solo bevande senza zuccheri (tè, tisane, caffè).
Non limitiamoci solo a sfornare dolci, pizze e gnocchi, ma dedichiamo del tempo anche alla ricerca di ricette più sane e alla sperimentazione di nuovi ingredienti e sapori.
Per quando riguarda la composizione dei pasti principali, partendo dal presupposto di scegliere sempre materie prime di qualità e alimenti il più naturali possibile, riducendo al minimo quelli industriali, confezionati e in scatola, per creare un pranzo e cena ben bilanciati basta tenere a mente di introdurre sempre:
Avremo costruito così un pasto a basso carico glicemico, che non farà impennare la glicemia cosicché, in calma insulinica, si avrà meno fame nervosa e compulsiva nel pomeriggio.
Altro fattore da considerare durante il pasto è l’ambiente, che deve essere rilassato: se siamo nervosi, andiamo di fretta o stiamo discutendo con qualcuno, tanto vale saltare il pasto piuttosto che mangiare in quella condizione. Dedichiamo poi del tempo alla masticazione, facciamo capire al sistema nervoso che stiamo mangiando e godiamoci il momento. Infine cerchiamo di essere regolari con gli orari dei pasti e soprattutto di cenare presto per riallineare il corpo al suo ritmo fisiologico
Impariamo a distinguere la fame per noia dalla fame vera, quando cioè il corpo ha davvero necessità di assumere qualcosa perché magari si è poco energici o si ha un calo di concentrazione.
Se è fame di noia o semplice languorino optiamo sempre per spuntini lipidici: frutta secca, cioccolato fondente, cocco, avocado con limone e pepe nero, mousse di avocado e cacao amaro, un pezzetto di parmigiano. Ciò permetterà di spegnere subito la fame senza innescare il circolo vizioso di continua ricerca di zuccheri e permetterà al metabolismo di continuare ad ossidare grassi.
Se invece è fame vera, allora sediamoci e mangiamo qualcosa anziché stare a piluccare di continuo, perché senza saziarci ci farà assumere molto più calorie che non se facessimo uno spuntino più consistente ma unico. Quindi optiamo per scelte alimentari che ci riempiano lo stomaco ma che siano nutrizionalmente sane ed adeguate: uno yogurt intero con muesli, frutta fresca con affettati o formaggi, qualche cubetto di parmigiano con miele, bruschette con pomodorini e acciuga, wasa con pesto o patè di olive.. ricordate che tanto più ci si abitua a mangiare cibo vero e naturale, tanto meno appariranno quelle grosse voglie di dolci e junk food.
Anche per lo spuntino vale la regola di farlo da seduti, con tranquillità e lentezza: se metto in bocca un biscotto o un cioccolatino mentre sono impegnato a fare altro, non arriverà al cervello il segnale che ho effettivamente mangiato qualcosa.
Per ultimo, completiamo il quadro, valutando con un esperto del settore un’eventuale integrazione, poiché, ad oggi, è quasi impossibile ottenere tutto dal cibo e dalla natura, visto le modifiche che, nel corso degli anni, hanno subito i cibi e i terreni.
Concludo questa breve guida sulla gestione alimentare, lasciandovi una riflessione: “La tua dieta non è solo quello che mangi. È quello che vedi, quello che ascolti, quello che leggi, la gente di cui ti circondi. Stai attento alle cose che metti nel tuo corpo: emotivamente, spiritualmente o fisicamente!”