Candida, un nemico insidioso che fa casa nell'intestino

La candidosi si cura anche a tavola: serve a poco agire localmente se poi si continua a nutrirla ingerendo i cibi di cui è più ghiotta.

Mercoledì, 28 Ottobre 2020

Candida, un nemico insidioso che fa casa nell'intestino

Durante la prima visita sono solita porre un sacco di domande per cercare di sapere il più possibile sulla situazione fisiologica e patologica, sia passata che presente, dei miei pazienti; tanto per dirne una, mi è ad esempio utile perfino sapere se si è nati di parto naturale o cesareo o se si è stati allattati o meno.

Una delle domande che non manca mai è se si soffre o si è mai sofferto di Candida, molto spesso la risposta è positiva e nell’80% dei casi scopro che è stata curata solo localmente o con antibiotici, che raramente portano a una risoluzione definitiva del problema.

Pongo questa domanda perché pochi sanno che la candidosi si cura anche a tavola; colpisce entrambi i sessi, ma se siete donne ed è “scesa” in vagina, state sicure che è in abbondanza anche nell’intestino, pertanto servirà a poco curarla localmente se poi si continua a nutrirla ingerendo i cibi di cui è più ghiotta. E vi dirò di più: è proprio la Candida che fa venire quelle voglie incontenibili di carboidrati e di dolci in particolar modo.

Conosciamola meglio.
La Candida Albicans è un fungo saprofita presente in tutti gli esseri umani: uomo, donna, bambino. Normalmente vive in maniera simbiotica e si trova nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e nella vagina, dove viene tenuta a bada dal nostro sistema immunitario. Quando però si verificano situazioni che portano ad un calo delle difese immunitarie (es. stress cronico, alimentazione scorretta, uso prolungato di antibiotici, antiinfiammatori, cortisone e immunosoppressori) la Candida sfugge dal controllo e diviene libera di proliferare in maniera abnorme diventando patogena e rilasciando fra l’altro una micotossina in grado di attaccare qualunque organo o apparato del corpo e di scatenare autoimmunità generalizzata. Altra conseguenza diretta della candidosi intestinale è l’instaurarsi di disbiosi e leaky gut syndrome, che a loro volta possono essere causa di altre complicanze, soprattutto a base immunitaria (ad es. è ormai confermato che dietro all’insorgenza di psoriasi inversa e dermatite atopica si nasconda una candidosi non curata). La colonizzazione può arrivare ad interessare il Sistema Nervoso Centrale dando sintomi quali emicranie, letargia, confusione mentale depressione o anche provocare disfunzioni tiroidee e surrenaliche
.
Cosa fare dunque?
Innanzitutto bisogna indagare sulla causa scatenante e rimuoverla, qualsiasi strategia anticandida si rivelerà inutile se il focolaio principale rimane attivo e il sistema immunitario continua a rimanere soppresso: sarà infatti solo questione di tempo prima che la candidosi si ripresenti con continue e sempre più frequenti recidive.

In secondo luogo bisogna agire a livello nutrizionale, affamandola e creando un ambiente non adatto alla sua sopravvivenza. La Candida per vivere ha bisogno di zuccheri semplici (compresi frutta, miele e lattosio) e PH acido. Pertanto è facile dedurre che l’alimentazione moderna ricca in saccarosio, fruttosio, dolcificanti industriali, cereali raffinati e latticini rende l’ambiente intestinale estremamente favorevole allo sviluppo di candidosi, sia perché appunto fonte di zuccheri sia perché porta ad acidificazione tissutale. Di contro, la Candida odia la dieta pulita costituita da cereali integrali, proteine e grassi di qualità; odia gli acidi grassi a catena corta come il Caprilico e il Butirrico (contenuti in alimenti come il burro ghee e il cocco) che oltre a supportare il sistema immunitario intestinale, hanno anche azione fungicida; odia il Lievito Baluardi che rubandole spazio le impedisce di proliferare; odia le sostanze ad azione disinfettante ed antibiotica come l’aglio, la barbaricina, l’origano e i semi di pompelmo. Per quanto riguarda il Ph intestinale, già un’alimentazione sana contribuisce a farlo alzare rendendolo più basico, ma un’ulteriore aiuto, semplice e naturale, è quello di bere al mattino del succo di limone premuto in acqua tiepida (contrariamente a ciò che si pensa, il limone è un alimento basico e non acido); altrimenti si potrebbe supplementare con del bicarbonato di sodio o di citrato di magnesio (ovviamente sempre sotto consiglio di un professionista).

Per ultimo, ma non meno importante, ricordate di non trascurare il vostro sistema immunitario, attraverso un’alimentazione di supporto ma soprattutto riducendo le situazioni di stress e non abusando di antibiotici e cortisonici.


Lascia un commento

Stai commentando come ospite.

Studio

  • Via Tiziano, 5
  • 88046 Lamezia Terme (CZ)

Orari

  • Lun - Ven: 9:00 - 18:00
  • Sabato/Domenica: Chiuso

Privacy policy - Cookie policy
Copyright © 2018, Terapia del Cibo. Tutti i diritti riservati. A cura della Dott.ssa Valeria De Luca
design: cfweb